Nel 1986 promuove la prima vera campagna del Circolo: “Ciclamina”. Nata dall’ unione delle parole ciclo e “Amina”, antico nome attribuito probabilmente alla città di Pontecagnano in età preromana, la manifestazione consiste in una passeggiata in bicicletta cui partecipa tutta la cittadinanza: per un giorno le auto restano in garage e si fa “respirare” la città. Ogni anno la manifestazione, che si svolge ormai con successo da 30 anni, sposa una tematica legata all’ ambiente o ad una questione sociale, come il razzismo e l’integrazione.
Da questo momento iniziano serrate le attività del Circolo. La giornata “Puliamo il mondo” è dedicata alla pulizia dell’area verde divenuta discarica a cielo aperto in via Stadio. Nell’area iniziano anche vari saggi di scavo che portano alla luce tracce dell’abitato etrusco e romano dell’antica Picentia.
Nel 1999 i volontari iniziano ad occuparsi del recupero e della messa in sicurezza di quello che oggi è il Parco eco-archeologico di Pontecagnano Faiano, sede del Circolo stesso.Da allora il Parco è gestito con continuità dai volontari che ne garantiscono apertura, chiusura e manutenzione, grazie ad una convenzione siglata con la Soprintendenza per i beni archeologici, la Provincia di Salerno e il Comune di Pontecagnao Faiano. L’area verde di 22 ettari ospita un grande frutteto, un giardino dei cinque sensi, una serra, un’area di compostaggio ed una di sgambamento cani, una zona attrezzata per pic nic ed una biblioteca dedicata ai più piccoli “La tana di Sofia”.
Nel 2001 nasce l’esperienza degli “Orti urbani”: i primi dieci appezzamenti di terreno dedicati alla coltivazione biologica sono attribuiti con bando proposto dal Circolo, dal Comune e dalla Soprintendenza. Oggi gli orti sono ben 75: per la maggior parte assegnati a pensionati; uno affidato ad un’associazione che adotta un progetto di agricoltura biodinamica e di integrazione sociale; un orto terapeutico dedicato alla terapia orticolturale; un orto pedagogico per bambini e un orto coltivato da persone che soffrono di reumatismi. Il progetto ha l’obiettivo di mitigare la crescente disconnessione dei cittadini dalla natura e crea nuove opportunità di coltivazione per i membri locali. Il contatto con gli spazi verdi migliora il benessere psicologico e la salute mentale cosicché tutti possano sentirsi parte di una comunità. In tal senso il Parco eco-archeologico rappresenta un importantissimo modello di esperienze collettive.
Nel 2003 nasce anche il CEA – Centro di educazione ambientale, un’aula verde che ogni anno accoglie studenti per sensibilizzarli alle tematiche ambientali e alla tutela del bene pubblico attraverso interessanti e divertenti laboratori.
Dal 2014 è partito il programma radiofonico “Microfoni al verde”: ogni mese, il mercoledì, dall’emittente radiofonica RadioPonte Regeneration, il circolo continua la sua opera di informazione e diffusione delle tematiche ambientaliste.
Centro polivalente, polmone verde, officina di idee: questo e tanto altro ancora è il Parco eco-archeologico del Circolo “Occhi verdi” di Pontecagnano.